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11-06-2010
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La GF Charly Gaul si toglie il velo. Presentazione "inusuale" a Trento.

Inusuale cornice, inusuale platea, inusuale “esperto” per la presentazione ufficiale della quinta edizione della Gran Fondo Charly Gaul, oggi pomeriggio a Trento. La Sala Grande del Castello del Buonconsiglio, personaggi di spicco pubblici e dello sport, e l’esimio Professor Jan Jack arrivato in bici dentro la sala, un “autentico” esperto di ciclismo mondiale, alias il comico trentino Lucio Gardin.
È toccato all’assessore comunale allo sport Paolo Castelli aprire la presentazione, seguito dall’assessore provinciale allo sport Marta Dalmaso e dal direttore marketing di Trentino Spa, Maurizio Rossini. C’era anche Paolo Montresor, presidente trentino dell’UDACE sotto la cui egida si svolge la GF Charly Gaul, a sottolineare la titolazione di campionato italiano mediofondo e granfondo, e c’era pure Gilberto Simoni che della granfondo trentina è la mente tecnica insieme ai suoi collaboratori di Trentino Bike School, spalla della ApT Trento, Monte Bondone, Valle dei Laghi che di fatto organizza la manifestazione promuovendo il proprio ambito turistico con il grande evento sportivo.
Due i percorsi anche per l’edizione del prossimo 8 agosto, fotocopia dello scorso anno, che hanno come fulcro la montagna di Trento. Il medio è di 94 km e 1650 metri di dislivello e coinvolge l’ascesa delle Novaline e quella blasonata del Monte Bondone con la salita Charly Gaul integrale, che ricorda la mitica tappa del Giro dell’8 giugno 1956, la gran fondo vera e propria invece è per atleti forgiati alla fatica, con 139 km ma soprattutto 3.050 metri di dislivello che prevedono una prima salita del Monte Bondone da est (da Aldeno alle Viote) ed una seconda da Terlago nella Valle dei Laghi a Vason transitando per Sopramonte.
Percorsi collaudati e piacevoli che regalano sensazioni uniche e grandi soddisfazioni. Il via per tutti verrà dato da Piazza Duomo a Trento. I primi cinque chilometri della corsa saranno a velocità controllata, i ciclisti avranno così modo di scaldare i muscoli e ammirare i palazzi del capoluogo e il Castello del Buonconsiglio. Usciti dalla città, inizierà la gara vera e propria, con tutti i partecipanti impegnati nel fondovalle verso Rovereto per poi tornare in direzione nord lungo i caratteristici paesi di Isera, Villa Lagarina, Pomarolo, Nomi e Aldeno, conosciuti anche per i vigneti e gli ottimi vini prodotti.
Da Aldeno, i concorrenti della mediofondo si dirigeranno verso Mattarello e la salita in località Novaline, altra zona di importanti vigneti del Trento Doc. Da qui si scenderà nuovamente verso Trento, Mattarello, Romagnano e Ravina e si imboccherà la salita da Piedicastello e Montevideo, ovvero la salita Charly Gaul con i suoi 38 tornanti con pendenza media del 7% e punte del 10%.
Per quanto riguarda il percorso “lungo”, invece, da Aldeno è prevista una prima ascesa al Monte Bondone dal versante di Garniga Terme verso la piana delle Viote (località che fino al 2008 era sede del traguardo). I corridori poi scenderanno verso Lagolo e lambiranno i suggestivi laghi di Cavedine e Toblino, attraversando gli abitati di Sarche, Vezzano, Padergnone, Terlago e Cadine. A quel punto sarà il momento di risalire nuovamente il Monte Bondone, questa volta da Sopramonte, Candriai e Vaneze, immettendosi a circa metà salita Charly Gaul.
Il traguardo sarà a Vason (1.650 metri slm), nello stesso punto dove il grimpeur lussemburghese scrisse nel 1956 una pagina memorabile nella storia del ciclismo mondiale.
Legate alla manifestazione ci sono molteplici attività per trascorrere giornate di relax in città e nel circondario, ma soprattutto sul Monte Bondone.
Quasi 400 i volontari coinvolti l’8 agosto, con la soddisfazione crescente degli organizzatori che contano già oltre 700 iscritti. L’inserimento nei circuiti Leon d’Oro e Prestigio sta dando i propri frutti.
Nella mezz’ora finale le gag di Lucio Gardin legate al mondo del ciclismo hanno preso di mira soprattutto Gilberto Simoni. In sala era presente anche Aldo Moser, c’era anche lui in quella mitica tappa del Monte Bondone nell’anno di Charly Gaul. “Ma lui non è arrivato - ha detto Gardin – perché Gaul intimorito dall’allora giovane Moser giocò sul doppio senso del dialetto trentino e prima di una curva a gomito avrebbe detto a Moser “...tornante” (torniamo?). Moser capì di tornare a casa viste le critiche situazioni meteo, Charly invece infilava la curva velocissimo e Moser finiva ruote all’aria…!” Oppure le battute sulla vittoria di Charly Gaul del Giro dei 12 Cantoni, da non confondere col Giro delle 12 Cantine vinto da Francesco Moser… E via di questo passo!

Mario Facchini

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