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E ancora una volta ci risiamo. Le nostre orecchie ascoltano ormai sempre la solita antifona, sempre la stessa musica, sempre la medesima nota. Ma è una nota stonata, fuori dal pentagramma. E nonostante questo, siamo costantemente costretti ad ascoltarla. Ci siamo, a dire il vero, un pochino stancati.
Anche stamane, aprendo i giornali e le testate online, l’attenzione si è concentrata su due nuovi casi di doping nel mondo delle due ruote.
Certo, noi rimaniamo schierati sempre a fianco dei corridori, finche l’accusa non diventa una cosa certa.
A questo punto però nascono spontanei tanti interrogativi.
Perché mai? Partiamo da alcune semplici considerazioni: da parecchio tempo le indagini che vengono condotte su molteplici fronti, dalla federazione, dal Coni, dalla Polizia, dai Carabinieri e dalla Guardia di Finanza, non lasciano scampo ai furbetti di turno che cercano attraverso pratiche illecite, il miglioramento delle loro perfomance.
E allora perché continuiamo a chiederci; forse la certezza di ottenere un migliore ingaggio, forze semplicemente per gratificare l’indotto che gravita attorno agli “ sprovveduti” atleti o semplicemente per leggerezza o debolezza?
Certo che se le cose stanno così è a dir poco mortificante.
Ci fanno ancora più paura le conseguenze che derivano da questi gesti; danno all’immagine, sfiducia indotta nelle nuove generazioni e ricadute preoccupanti sulle condizioni di salute fisica.
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