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16-08-2013
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Matteo Busato superstar a Capodarco!

Poche ma buone, anzi, buonissime. Dopo Chirico a Montecassiano e Scartezzini a Col San Martino, la Trevigiani Dynamon Bottoli si porta a casa un’altra grande classica internazionale grazie a Matteo Busato, primo all’ambitissimo traguardo di Capodarco. L’élite di Resana ha fatto sua la gara cardine del calendario di mezza estate provocando una progressiva selezione che l’ha visto abbandonare anche l’ultimo dei suoi compagni d’avventura, il padovano Sgrinzato, quando mancavano poco più di due chilometri alla conclusione. Una gara tatticamente impeccabile, quella di Busato, che gli ha permesso di dimostrare le sue doti di corridore di resistenza e di raffinato finalizzatore di fronte a una concorrenza numerosa e qualificata, come accade ogni anno all’appuntamento marchigiano. Le nazionali di Kazakistan, Russia e Australia, giusto per citare alcune “corazzate” del ciclismo dilettantistico, non sono venute a Castelfidardo per fare le comparse, ma contro un Busato scatenato come quello che si è visto in questa edizione non c’è stato nulla da fare.

Il momento risolutivo della corsa è arrivato quando mancavano più o meno 15 chilometri al traguardo. Dopo un tentativo andato a vuoto da parte di Michele Scartezzini, hanno preso l’iniziativa Matteo Busato e Mario Sgrinzato della Petroli Wega. Formolo, Mischianti e Taliani sono evasi al loro inseguimento ma non sono riusciti a raggiungerli. Russia e Kazakistan hanno fatto il diavolo a quattro per ricompattare i ranghi per l’ennesima volta, ma i due battistrada avevano una marcia in più e il durissimo finale del Gran Premio di Capodarco è diventato lo scenario di una sfida a due. Appena è iniziata la salita Busato ha aperto il gas per testare la tenuta del suo antagonista, che si è mantenuto saldamente in scia. L’atleta della Trevigiani Dynamon Bottoli ha ripreso fiato e non appena la strada ha ripreso la sua massima pendenza ha sferrato un nuovo fendente, che questa volta è andato a segno. Sgrinzato ha iniziato a perdere metro dopo metro e ha dovuto alzare bandiera bianca di fronte a un Busato incontenibile. Il suo vantaggio al traguardo sarà di una ventina di secondi sull’ottimo Sgrinzato. Al terzo posto si è classificato Gianfranco Zilioli della Colpack, vincitore della scorsa edizione. La Trevigiani Dynamon Bottoli ha piazzato anche Daniele Dall’Oste al settimo posto.

“Nella prima parte della corsa non avevo ottime sensazioni, sentivo di non avere una gran gamba – racconta il vincitore -. Man mano che passavano i chilometri stavo sempre meglio e nel finale ho giocato tutte le mie carte. Sapevo che se avessi aspettato di più non avrei vinto, dovevo provare ad andarmene, fare di tutto per provocare la massima selezione. E’ andato tutto come volevo e sono felicissimo. Spero che questa vittoria mi riapra le porte del professionismo, e questa volta in modo definitivo. La mia dedica è per la squadra, che ha lavorato benissimo, per Rossato e Mosole che mi hanno dato fiducia e per i miei familiari. Senza di loro non avrei potuto continuare a fare il corridore”. 

Matteo Busato si è unito alla compagine della Trevigiani Dynamon Bottoli quando la stagione era iniziata da poco. Il suo contributo al bilancio della squadra non si è fatto attendere: ha vinto la Ciociarissima a Sora (Frosinone) e si è ripetuto al Gran Premio di Santa Rita di Castelfidardo. Nel suo tabellino personale anche due secondi posti. 

Quella di Castelfidardo è la 14^ vittoria stagionale della Trevigiani Dynamon Bottoli.     

Ordine d’arrivo:

1° Matteo Busato (Trevigiani Dynamon Bottoli),  4h21'55", 182.5 km, media 41.807 km/h
2° Mario Sgrinzato (Petroli Firenze) a 18"
3° Gianfranco Zilioli (Colpack) a 36"
4° Alessio Taliani (Futura Team)
5° Alessio Mischianti (Futura Team)
6° Davide Formolo (Petroli Firenze)
7° Daniele Dall'Oste (Trevigiani Dynamon Bottoli) a 43"
8° Davide Gaffurini (Delio Gallina)
9° Bakhtiyar Kozathayev (Kazakistan)
10° Manuel Senni (Colpack)

foto: Soncini

Ufficio Stampa: Eros Maccioni.

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