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Quello che è successo oggi in gara e fuori ha un che di grottesco, surreale, più allucinante che comico. A me oggi non ha fatto sorridere nulla e nessuno. Fin da stamattina il clima era teso- a mio avviso giustamente- e si preannunciava una tappa strana. Speravo in una gran corsa invece si è rasentato il ridicolo. Non parlo dei corridori, anzi: loro hanno dato una gran prova di coraggio (bravo Brambilla per la lunga fuga, bravo Nibali e Scarponi che ci hanno provato, ottimo il crossista Gadret che dimostra ancora una volta di che pasta sono fatti gli uomini del fango...). Parlo della giuria, di queste decisioni prese 5 minuti prima, della totale assenza di rispetto per la gente del Giro, per gli organizzatori di tappa e il pubblico. Ad un certo punto, sembrava che gli attori principali della corsa rosa fossero dei burattini in mano a qualcuno che sta in alto. Una sensazione che è apparsa palese a tutti fin dall'inizio (sto a contatto con la gente e seguo quello che scrive su facebook) ma che stranamente non è stata esplicata a fondo da chi aveva il dovere di raccontare quello che stava succedendo.. Sono curiosa di vedere domattina cosa scriveranno i miei colleghi..perchè sono anni che seguo il ciclismo ma una figura barbina agli occhi della gente come è stata fatta oggi, non può essere dimenticata e snobbata. Non vogliamo creare la polemica ma quel che è giusto è giusto: Oggi si è mancato di rispetto alla gente del Friuli, a Cainero, a tutti i volontari, al pubblico. Oggi, con questi cambiamenti in corso di gara, si è mancato di rispetto agli atleti, alle squadre (tranne una, quella che è sempre stata avvantaggiata), al ciclismo italiano. Che contiamo come il due di picche si è capito ma volevo ricordarvi una cosa: le più grandi aziende produttrici nel ciclismo sono Italiane, il nostro sport qui è storia, la creatività e l'eccellenza del Made in Italy ce lo invidiano da tutto il Mondo. Abbiamo fior di campioni, abbiamo il Giro, abbiamo ottimi tecnici (Roberto Damiani ce lo invidiano in tutto il mondo e anche oggi, con semplici parole, ha dimostrato di essere un grande Direttore sportivo) eppure siamo trattati come l'ultima ruota del carro. Che fare? Serve una risposta precisa, drastica dai massimi vertici federali. La attendiamo.
Perchè a pagare, oggi, è stato solo il Ciclismo, la gente del Friuli e Enzo Cainero con i suoi volontari. Perchè a mio avviso, anche se non l'hanno detto espressamente, hanno pagato anche Nibali, Gadret e altri ottimi discesisti che avrebbero potuto dare una svolta ad una tappa monotona e scontata, oltretutto “monca” di alcuni pezzi principali. Domani tutti a Conegliano per il tappone dolomitico... ma chi ci assicura che andrà tutto liscio? Che non cambierà ancora qualcosa per favorire questo o quello?
Oggi c'è stato un momento in cui ho pensato a chi per la prima volta, si sintonizzava sul Giro in tv: ma vi rendete conto che figura del Cavolo che si è fatto??
Ilenia Lazzaro
ZOMEGNAN NON LE MANDA A DIRE DUE VOLTE:
Queste le dichiarazioni di Angelo Zomegnan stamane : «Liberiamo subito il campo dalla pretestuosa impostazione del discorso su sicurezza o non sicurezza della corsa, perché questo discorso non è accettabile e lo respingo con fermezza. Dal mio punto di vista, e mi assumo la responsabilità di quello che dico, alcuni direttori sportivi - che sono abituati a guidare la macchina con l'aria condizionata mentre guardano la televisione, cosa per altro vietata dal codice della strada italiano - hanno teso un'imboscata all'Uci con la quale è in atto una lotta che va avanti ormai da tempo, con la minaccia di far nascere una superlega. Così si è arrivati a questa decisione presa a 400, 500, 1000 chilometri di distanza da un impiegato di quarta categoria che nessuno di noi vorrebbe nel proprio staff di cancellare il Crostis, sulla base di una presunta mancanza di sicurezza e di una mancata salvaguardia degli aspetti sportivi».E ancora: «Da una parte l'imboscata all'Uci, dall'altra la pancia molle e dall'altra ancora un presidente di giuria che è assoggettato ai voleri dell'Uci e che ha deciso solo ieri sera dopo le 19 dopo che per tre riunioni negli ultimi dieci giorni non aveva sollevato alcuna eccezione. Così come mai i direttori sportivi avevano sollevato eccezioni né il 23 ottobre, quando è stato presentato il Giro, né il 17 marzo, quando si è svolta la prima importante riunione con i tecnici, nè il 5 maggio, quando c'è stato l'incontro alla partenza del Giro. È solo negli ultimi giorni che è nato questo fronte, esattamente come era accaduto lo scorso anno al Tour per la questione delle radioline... Così si è arrivati a questa decisione demenziale che non rispetta il Giro d'Italia, una decisione di cui siamo succubi. E non rispetta gli amici friulani che hanno fatto un lavoro inestinabile per trasformare una discesa difficile in una camera da letto, mettendo in atto la più grande opera di messa in sicurezza mai vista al mondo. Tutto questo ha causato uno spargimento di nuovo veleno nel mondo del ciclismo dove troppo spesso si agitano figure che dovrebbero essere fuori da tempo e che invece continuano a determinarne le sorti. E per di più le sorti cattive».
CAINERO FURIOSO (E COME DARGLI TORTO?)
“E’ un affronto allo sport. E’ vergognoso, offende chi ha lavorato tanto”. La decisione dell’ultimo minuto, di far saltare prima il Crostis poi la salita di Tualis, fa arrabbiare il promoter di tappa, Enzo Cainero, che da mesi si è prodigato, insieme ai volontari, per mettere in sicurezza il tracciato. “Non c’é alcuna motivazione per non correre il Crostis, se non quella del percorso fatto dalle ammiraglie, che sapevano già da mesi – aggiunge – e non è corretto dirlo la sera prima. Una cosa così non può passare sotto silenzio. Parlerò a fine giro”, conclude Cainero.